Quindi: studi professionali e avvocati aperti in tutta Italia tranne che in Lombardia dove dovranno restare chiusi.
«Dal governo si rimprovera ufficiosamente ad Attilio Fontana di non aver avuto il coraggio di sfidare Assolombarda chiudendo le fabbriche. E dai vertici della Regione si fa notare come le restrizioni imposte da Milano siano più rigide di quelle del governo. L’assessore Davide Caparini risponde con durezza al ministro ministro Boccia: «Dice che avremmo dovuto aspettare? Qui si muore. In Lombardia gli alberghi saranno chiusi, gli ordini professionali fermati, l’assembramento sarà punito con 5.000 euro». Nel decreto di Conte e Speranza, invece, avvocati, contabili, architetti, ingegneri, giornalisti potranno continuare a lavorare.»
Alle undici di sera, per spazzar via «lo stato di incertezza» generato dal decreto, Fontana si rivolge ai lombardi: «Vale la mia ordinanza». Palazzo Chigi e il ministro Boccia confermano»
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