«Lí, osservando lo scrittoio con il tampone per l’inchiostro in malachite e un biglietto che Anna aveva iniziato a scrivere, i suoi pensieri mutarono di colpo.
Cominciò a pensare a lei, a ciò che lei poteva pensare e sentire. E per la prima volta si immaginò, chiara, vivida, la vita della moglie, i suoi pensieri, i suoi desideri. L’eventualità che potesse e dovesse avere una vita sua lo spaventò a tal punto che la scacciò seduta stante. Era l’abisso in cui aveva timore di guardare.
Usare cuore e cervello per comprendere un altro essere umano era un’azione che gli risultava del tutto estranea. Anzi, arrivava a giudicarla una bizzarria pericolosa e deleteria.»
Lev Tolstoj – Anna Karenina
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