«Se tu leggi un libro tradizionale, come ad esempio un grande classico come «Guerra e Pace», che ti consiglio assolutamente di leggere prima o poi, i personaggi che incontri ti sono descritti e trasmessi con le parole. Con le parole, l’autore del testo riporta i tratti fisici o del carattere del personaggio, ne resoconta, soprattutto, le azioni, le cose che fa.
Raramente, in un romanzo o un’altra opera di narrativa, ci sono immagini o illustrazioni dei personaggi: il lettore li «costruisce» dentro di sé ed impara ad empatizzare con loro utilizzando come veicolo le parole dell’autore del testo.
Se ci sono immagini, esse rappresentano un’aggiunta posteriore, rispetto alla quale peraltro non c’è nessuna garanzia di adesione al personaggio così come concepito originariamente dall’autore del testo, essendo una mera libera interpretazione. Sia quando si tratti di immagini statiche sia quando si abbia una trasposizione televisiva o cinematografica, dove il volto di un personaggio è magari dato da un attore che l’autore del testo, scomparso secoli prima, non avrebbe nemmeno potuto mai conoscere…
Detto questo, gli arcani maggiori sono come i personaggi di un libro, solo che sono veicolati prima da immagini che da parole.»
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