«Era l’estate freddina e un po’ esagitata del 1966, sulle autostrade gremite per la fuga verso le vacanze le auto si spiaccicavano una contro l’altra, s’incendiavano, saltavano fuori di strada, volavano al disopra del guardrail e intere famiglie, padre, madre e un paio di bambini, morivano malamente.
Era il momento in cui le città si svuotavano e le donne si
spogliavano, sottolineando quel poco che coprivano con stoffe luminescenti; forse anche questo contribuiva al gran lavoro delle case squillo, dato lo stato di agitazione in cui le scarse vestimenta delle donne, tenevano il sensibile maschio italiano.»
Giorgio Scerbanenco – Milano calibro 9
[wplinkpreview url=”https://amzn.to/3g5IdmU”%5D