“Il «consultante», detto a volte anche «interrogante» o, più semplicemente «cliente», è la persona che si rivolge ad un tarologo per ottenere una lettera e una interpretazione, quindi la persona oggetto della lettura, cui spetta il compito, con l’aiuto del tarologo, di formulare la domanda.
Come ti illustrerò meglio in seguito, la formulazione della domanda iniziale è la prima fase importante della lettura dei tarocchi, non va assolutamente trascurata o svolta frettolosamente, ma curata come si deve. Il counseling non è, infatti, tanto l’arte di ottenere delle soluzioni, quanto quella di farsi, o farsi fare, le domande più giuste, più funzionali.
Nella lettura dei tarocchi, come ugualmente ti spiegherò meglio in seguito, si ha una forte collaborazione tra consultante e tarologo e l’esito finale dipende da entrambi. Il tarologo non deve concepire se stesso come un oracolo che cala soluzioni dall’alto, ma come un «amico» che si cala, tutto al contrario, sulla situazione e spesso nella sofferenza di una persona per aiutarla a capire meglio come stanno le cose. Perché ciò avvenga, è fondamentale l’innesco del consultante che quindi, nonostante il nome, si può dire che sia il «primo tarologo» di se stesso e non un «consumatore passivo» della pratica.
In tutto il libro, i termini consultante, interrogante e cliente verranno utilizzati indifferentemente come sinonimi, anche al fine di evitare ripetizioni, indicando sempre la persona che si rivolge al tarologo o pone in essere pratiche individuali.”
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