«Il recupero delle versioni precedenti dei file può essere fondamentale.
Poni ad esempio che un file non sia stato cancellato del tutto, ma semplicemente sovrascritto o completamente «svuotato» nel contenuto per errore: magari, facendo copia e incolla del contenuto, anziché fare copia, hai fatto «taglia» e ti sei ritrovato così a salvare un documento completamente vuoto. Oppure, con un colpo di mouse involontario, hai cancellato le ultime ore di lavoro di un atto.
Qui le strategie solite di backup, se non hanno il controllo delle versioni, sono destinate a fallire. Prendi ad esempio la copia clone del disco: al momento dell’esecuzione, non farà altro che copiare il file vuoto, ormai già «rovinato», andando paradossalmente a rovinare la copia buona che si trovava nel backup… Ma ovviamente tutto questo avviene in automatico e non puoi certo andare ad aprire ogni file e controllare che non siano danneggiati prima di fare la copia clone.
Per effettuare il recupero di una versione precedente di un file, puoi utilizzare Time Machine, se hai un Mac, oppure li recupero delle versioni precedenti di Dropbox. In entrambi i casi, tuttavia, il tempo cui potrai risalire indietro per recuperare una versione precedente è limitato e non infinito. In Time Machine, il limite è dato dalla capienza del disco, che quindi ti suggerisco di acquistare il più capiente possibile, dato che al momento in cui viene raggiunto il limite della capienza Time Machine cancella i file sovrabbondanti a partire dalle più vecchie versioni degli stessi. Nel caso di Dropbox, il limite – pur essendo comunque alla fine legato allo spazio digitale a disposizione dei gestori del servizio – viene espresso e fornito agli utenti in numero di giorni: al momento, per gli account gratuiti è di 30 giorni, per quelli business di 180.»
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