«E ancora più carne da macello erano le solda …

/n«E ancora più carne da macello erano le
soldatesse. Racconta la loro epopea la scrittrice bielorussa Svetlana Aleksievic, in un libro che ha un titolo corretto: La guerra non ha un volto di donna. Le donne non sono fatte per la guerra. Il compito di uno stato è proteggerle, non mandarle in prima linea, peggio armate degli uomini, perché al corpo di una donna possono essere fatte cose che non possono essere fatte agli uomini, perché le donne porteranno la gravidanza e diventeranno madri e quindi non dovrebbero vedere l’orrore. Eppure appartiene alle donne l’episodio più incredibile e glorioso della “Grande guerra patriottica”, come i sovietici chiamano la seconda guerra mondiale. Quando la propria terra è invasa, quando il sangue è versato trasformando la terra in fango, allora anche le donne combattono per la loro terra. Giovani aviatrici sopra aerei di legno e tela, gli aeroplanini biposto senza carlinga che servivano per gettare fertilizzante sugli infiniti campi di grano, protette dal buio, a motori spenti arrivano sulle linee nemiche per flagellarle di terrore e di bombe, azione dopo azione per tutta la notte.
Nachthexen, le chiamarono i tedeschi, streghe della notte.»

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