«è stata approvata in Argentina la legge
sull’aborto, una delle più permissive al mondo, che lo permette addirittura fino al nono mese di gravidanza, quando la “salute integrale della gestante” è compromessa.
Al di là di tutte le considerazioni morali che conosciamo, è stata una sconfitta umiliante per papa Francesco, poiché il fatto si è verificato nel suo paese ed è stato promosso dal partito politico che egli ha sostenuto in ogni modo possibile. Peggio ancora, quelli che hanno promosso e votato il disegno di legge erano i suoi stessi amici. Questa non è un’interpretazione; è quello che dicono i numeri nudi e crudi dei voti. Il 70% dei deputati peronisti e il 68% dei senatori di quello stesso partito hanno votato a favore del progetto. Il partito centrista, lo stesso che papa Francesco bistratta continuamente e per il quale nutre un profondo risentimento di classe, ha votato ampiamente contro la legge in entrambe le Camere. In poche parole, l’aborto legale in Argentina è opera degli amici di Bergoglio.»