«I vecchi film» di Charles Bukowski
I vecchi film
erano i migliori, la Legione S. francese ogni uomo con una zoccola e gli arabi che venivano all’attacco su bianchi cavallini da parata, e il Sergente che teneva
il forte raddrizzando i morti finché non arrivavano i rinforzi. E quelli coi ragazzi che volavano qua e là sugli spad pieni di tiranti e una bionda plat che sembrava il simbolo di tutto. Forse era solo perché ero bambino o forse non è più la stessa cosa.
Tutti i piani, i cauti patrioti i segnalatori d’incursioni aeree, le sigarette per farsi una scopata, e persino il nemico pareva che giocasse.
O la volta che trovarono l’infermiera giapponese nel cratere della granata che era stata colpita al petto e voleva un po’ di sulfamidici e uno dei ragazzi disse: “Ehi, credete che possiamo chiavarla prima che muoia?”