«Alla fine aveva ragione la sinistra: la massa deculturata e instupidita da anni di lavaggio del cervello ci sta portando verso la tirannide. Si sbagliavano solo nell’individuazione del fattore deculturante: non sono stati Rete 4, le vallette, i balletti, la tv del pomeriggio a renderci una massa pronta a subire qualsiasi prepotenza, e anzi a reclamarla con gioia. Sono stati loro. È stata la sinistra. Non tanto e non solo il Pd, che ormai è una fredda agenzia oligarchica, collettrice spesso maldestra di interessi e istanze sovranazionali, quanto la sinistra mediatica, la sinistra social, quella che fa massa critica comunicativa e ha la potenza di fuoco di forgiare parte del discorso dominante. Ma attenzione: l’autoritarismo cui stiamo andando incontro non è un tradimento della democrazia e della Costituzione, tanto meno un «ritorno del fascismo», ma semmai un’iperdemocrazia, una democrazia impaziente, che per inseguire i suoi stessi feticci ha cominciato a guardare con sospetto ogni ostacolo procedurale, ogni finezza formale, persino ogni sottigliezza contenutistica.»
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