Bowie giocava con l’ identità di genere già negli anni 60. Lui e Lou Reed si erano baciati in pubblico nel 1973.
Il bacio tra Fetez e Rosa Chemical é disgustante perché è un gesto che avrebbe potuto fare mio nonno, per roccheggiare: é roba stravecchia, che risale a sessant’anni fa.
Se consideriamo che nel mondo della musica tutto, grazie a Dio, si rinnova ogni sei mesi, stiamo parlando di ere geologiche.
Oltre ad essere una cosa letteralmente da vecchi, perfettamente in linea con l’assetto gerontocratico sia del festival che, bisogna dirlo, del paese che lo guarda, é una cosa di un conformismo davvero ributtante.
Ai tempi di Bowie, non c’era né la parità giuridica né quella culturale riguardo agli omosessuali, oggi la situazione si presenta completamente rovesciata, tanto che chi fa omosessualismo sta letteralmente facendo propaganda a favore di chi é già al potere.
É uno schifoso conformista.
Ed è anche vecchio.
É l’esatto opposto, a ben guardare, del rock, che é tale solo se è giovane e ribelle.
Ora, se come paese i musicisti che sappiamo esprimere sono questi, saremo – mi dispiace – sempre un paese di merda, sia musicalmente che in altri ambiti.
Non c’è nessuno scandalo: chi si scandalizza ancora per queste cose nel 2023?
C’è solo schifo, pochezza, volontà di sopperire alla totale mancanza di qualsiasi talento ricorrendo a cose che erano vecchie già quarant’anni fa.
Non é rock, non è musica, non è intrattenimento.
É solo gente che fa cadere i maroni.