«Vegliate e pregate in ogni momento.» La m …

«Vegliate e pregate in ogni momento.»

La mindfulness da sola, nonostante tutto l’impegno profuso nel laicizzarla il più possibile, non é sufficiente: serve anche la preghiera, la connessione col trascendente o con, per chi crede, il Padre.

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L’imperfezione é il territorio dove possiamo …

L’imperfezione é il territorio dove possiamo incontrare Dio.

Se fossimo perfetti, ci saremmo solo noi e sarebbe insopportabile.

Puoi essere grato di ogni limite, lacuna, ferita, difetto: ci sono per ricordarti in ogni momento che non finisci qui.

«Io non prego mai per i morti, io prego i mor …

/n«Io non prego mai per i morti, io prego i morti. L’infinita sapienza e clemenza dei loro volti… Ad ogni amico che se ne va io racconto di un amico che resta; a quella infinita cortesia senza rughe ricordo un volto di quaggiù, torturato, oscillante.»

Cristina Campo

Il desiderio è la via della vita

Ti raccomando di meditare nel tuo cuore con attenzione queste parole. Un abbraccio ??????

«Non è poco confessare a se stessi il proprio vivo desiderio.

Molti hanno bisogno di un particolare sforzo d’onestà. Troppi non vogliono sapere a che cosa anelano, perché ciò pare loro impossibile o troppo doloroso.

Il desiderio è però la via della vita. Se non ammetti di fronte a te stesso il tuo desiderio, allora non seguirai te stesso ma strade estranee che altri hanno tracciato per te.

Così non vivi la tua vita, ma una vita estranea. Ma chi altri deve vivere la tua vita, se non tu stesso? Scambiare la propria vita per quella di altri non è soltanto una cosa sciocca, ma anche un gioco ipocrita, perché non puoi mai vivere realmente la vita dell’Altro, fai solo finta, inganni l’Altro e te stesso, perché tu puoi vivere solo la vita che ti appartiene.

Se rinunci al tuo Sé, lo vivrai nell’Altro; in tal modo sarai egoista verso l’altra persona, e la ingannerai. Tutti credono che una vita del genere sia possibile, ma è solo un’imitazione scimmiesca.»

Carl Gustav Jung

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«E un anziano sacerdote disse: Parlaci della …

«E un anziano sacerdote disse: Parlaci della Religione.
Ed egli disse:
Ho parlato d’altro, quest’oggi?
Non è religione ogni riflessione e ogni atto?
E ciò che non è atto o riflessione, ma meraviglia e sorpresa che di continuo sgorgano nell’anima, anche mentre le mani spaccano la pietra o attendono al telaio?
Chi può separare la sua fede dalle azioni o le cose a cui crede dalle sue occupazioni?
Chi può spargere davanti a sé le sue ore e dire: “Queste sono per Dio e queste per me; queste per la mia anima e queste altre per il corpo?”.
Tutte le vostre ore sono ali che battono attraverso lo spazio dall’io all’io. Chi indossa la sua moralità come il suo abito migliore farebbe meglio a star nudo.
Il vento e il sole non bucheranno la sua pelle.
E chi determina dall’etica la propria condotta imprigiona in una gabbia il suo uccello canoro.
Il canto più libero non giunge attraverso le sbarre e i fili di ferro. E colui per il quale l’adorazione è una finestra che si può aprire e chiudere, non ha ancora visitato la casa della sua anima le cui finestre sono aperte da alba ad alba.
La vostra vita quotidiana è il vostro tempio e la vostra religione. Ogni volta che vi entrate portate tutto con voi.
Portate l’aratro e la forgia e il maglio e il liuto,
E ogni cosa che avete costruito per bisogno o diletto.
Perché nella fantasia non potete elevarvi al di sopra delle vostre conquiste né cadere più in basso dei vostri fallimenti.
E portate con voi tutti gli uomini:
Perché nell’adorazione non potete volare più in alto delle loro speranze né umiliarvi più in basso della loro disperazione.
E se volete conoscere Dio, non siate per questo dei solutori di enigmi. Guardatevi intorno, piuttosto, e lo vedrete giocare con i vostri bambini. E guardate nello spazio; lo vedrete camminare nella nuvola, stendere le Sue braccia nei fulmini e scendere in pioggia.
Lo vedrete sorridere nei fiori, poi levarsi e agitare le Sue mani negli alberi.»

Kahlil Gibran, “Il profeta”

«Nessuno inganni se stesso. Se qualcuno pensa …

«Nessuno inganni se stesso. Se qualcuno pensa di essere sapiente in questo mondo, diventi pazzo, e allora sarà sapiente davvero.»

EPISTOLE DI S. PAOLO I AI CORINZI 3:18

Per pregare, non hai bisogno di aspettare di …

Per pregare, non hai bisogno di aspettare di essere perfetto o vicino alla perfezione.

Anzi, all’esatto opposto, la vera connessione col Padre nasce proprio quando prendi coscienza della tua finitezza, dei tuoi limiti e dei tuoi peccati, smetti di fare affidamento solo su te stesso per migliorarti e riconosci che c’è qualcosa di infinitamente più grande del cui aiuto hai avuto, e avrai, sempre bisogno.

Ricomincia a spendere la parola «peccato»: è un termine bellissimo, che non giudica, ma ti consente, al contrario, di iniziare a salvarti, di capire che non è vero che «tanto è tutto uguale», ma tu sei sempre le tue scelte ed è bellissimo così.

Veglia e prega in ogni momento.

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