«Un europeo, specialmente un italiano, che si accosta ad una casa in vendita non guarda e non soppesa, tuttavia, nulla di ciò che concerne la materia di quell’immobile – muri, impianti, finestre e così via – ma lo scruta con timidezza e profonda attenzione insieme per giudicare se possibile considerarlo bello, o addirittura affascinante, che è l’unica cosa che interessa davvero ad un potenziale acquirente.
Egli non pensa all’anno di costruzione, alle tubazioni, al pregevole e innovativo impianto di potabilizzazione dell’acqua, ma fantastica su chi fossero, cosa facessero, che vite avessero avuto i precedenti proprietari, senza mai mancare di chiedersi, alla fine, se in quella casa i ridetti precedenti proprietari fossero stati felici, cercando di capire l’unica cosa importante e cioè se, una volta che si sarà eventualmente dato in pasto ad essa, potrà essere felice anche lui.
Questo è quello che le agenzie dovrebbero scrivere negli annunci, se volessero vendere e farlo in fretta: «Charmante. Vendesi affascinante casa stile anni 50 in campagna, in cui una famiglia di quattro persone, padre, madre, due figli, più un cane da slitta bianco e nero occhi azzurri, è stata felice per decenni».
Le persone non cercano mattoni, muri tinteggiati e piastrelle, ma rincorrono un senso e un’esperienza e pensano che, se qualcuno prima di loro è riuscito, in quella determinata casa, a trovarceli, allora sarà possibile anche adesso per loro.»
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