Per pregare, non hai bisogno di aspettare di essere perfetto o vicino alla perfezione.
Anzi, all’esatto opposto, la vera connessione col Padre nasce proprio quando prendi coscienza della tua finitezza, dei tuoi limiti e dei tuoi peccati, smetti di fare affidamento solo su te stesso per migliorarti e riconosci che c’è qualcosa di infinitamente più grande del cui aiuto hai avuto, e avrai, sempre bisogno.
Ricomincia a spendere la parola «peccato»: è un termine bellissimo, che non giudica, ma ti consente, al contrario, di iniziare a salvarti, di capire che non è vero che «tanto è tutto uguale», ma tu sei sempre le tue scelte ed è bellissimo così.
Veglia e prega in ogni momento.
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